Vengono di seguite elencate le diverse fasi di intervento e le principali metodologie di intervento previste. Si tratta di una previsione generale, definita con un discreto grado di accuratezza, che potrà subire modifiche e variazioni a seconda degli esiti che emergeranno dalle diverse azioni, ri-analizzate in un contesto fortemente orientato alla ricerca. L'attenzione, pur in un contesto di rispetto delle previsioni progettuali, sarà concentrata all'efficacia del lavoro, al raggiungimento dei suoi esiti e alla raccolta e valorizzazione dei risultati, non limitandosi mai ad un semplice rispetto delle procedure previste in fase di progettazione.
Fase 1: Start up - 3 mesi
Alla fase di Start up viene dedicato un tempo particolarmente lungo ed una consistente quota di energie, pari quasi ad un quarto dell'intero progetto. Non una semplice fase di avvio e di pianificazione delle azioni, quindi ma un ampio tempo dedicato alla formazione di un gruppo di lavoro coeso, alla definizione degli strumenti ed alla pianificazione coerente ed integrata della diverse attività previste dal progetto stesso.
Fase 2: Attività di supporto alle sperimentazioni - 10 mesi
Una parte significativa del successo di ProgettaMi è stata determinata dal complesso di azioni di preparazione e supporto alle esperienze di sperimentazione della residenzialità, azioni che al termine del progetto, rischiano di non essere più attuate per mancanza di risorse. In questa fase si prevede di riattivare, in parte, questo complesso di azioni a garanzia della buona prosecuzione delle esperienze di residenzialità sperimentale ma anche, e soprattutto, per determinare gli standard di risorse e azioni da destinare a questo genere di attività, a garanzia del pieno successo del complesso delle azioni "sperimentali". Una definizione condivisa di standard essenziali di funzionamento, improntato alla massima sobrietà ed efficacia, da consegnare al pianificatore pubblico affinché possa tenerne conto nella programmazione di futuri interventi sul tema.
Avvio e realizzazione delle attività di:
Fase 3: Raccolta dati e loro valutazione - 8 mesi
Questa fase rappresenta l'avvio dei lavori di ricerca vera e propria, che caratterizzano il progetto presentato. Si tratta di effettuare un'attività di follow up delle persone con disabilità e dei loro familiari, per raccogliere dati sugli effetti, nel tempo, della sperimentazione di un periodo di vita al di fuori della famiglia. L'attenzione, già presente nella predisposizione degli strumenti, sarà tesa ad evitare inutili semplificazioni e banalizzazioni che potrebbero portare a rileggere i percorsi esistenziali in termini di utile/inutile, efficace/non efficace. Si intende favorire un'ampia raccolta di dati che possano favorire una lettura complessa e complessiva della realtà, capace quindi di fare emergere punti di forza e punti di debolezza ma anche nuove ipotesi di lavoro e di intervento. Per questo motivo, oltre all'attenzione agli strumenti, verrà dato ampio spazio alla raccolta di dati qualitativi, all'ascolto delle persone, in particolare dei diretti protagonisti di queste esperienze. Non si aspetterà la fine del percorso di ricerca - azione per dare evidenza pubblica dei dati. L'idea è di rendere il più aperta possibile la socializzazione dei dati e quindi del percorso di valutazione, fermo restando le responsabilità in tal senso del Gruppo di lavoro, promosso dal progetto.
Avvio e realizzazione di attività di raccolta dati sull'esito delle sperimentazioni attraverso:
Avvio e realizzazione di attività di raccolta dati sulle attività di sostegno alla sperimentazione attraverso:
Raccolta ed organizzazione dei dati
Analisi ed interpretazione
Apertura pubblica del confronto
Fase 4: Progettazione globale ed integrata - mesi 8
Si tratta dell'area di lavoro più complessa ed ambiziosa del progetto. Il 2013 ha infatti complessivamente modificato la cornice normativa e culturale generale, all'interno del quale si situavano le iniziative promosse da ProgettaMi. Stiamo assistendo ad una fase di passaggio da un welfare prestazionistico, il cui strumento fondamentale sarebbe stato rappresentato dalla nota Dote Welfare, ad un modello di welfare più sociale, relazionale e comunitario chiamato ad utilizzare il Budget di cura come suo principale strumento di lavoro. Un cambiamento culturale ed organizzativo che chiederà agli operatori sociali energie ed attenzioni, che potranno essere veicolate anche attraverso questo progetto. Una serie di azioni, che attraverso l'incontro con persone e situazioni reali, possano tradurre nel concreto della realtà milanese le prospettive di riforma regionali. Un percorso che non potrà non tenere conto degli esiti che l'utilizzo delle esperienze del Budget di Cura e del Budget di Salute hanno avuto in altri territori (come ad esempio in Campania e in Friuli Venezia Giulia) e dovrà coinvolgere gli operatori in momenti di studio ed elaborazione, necessari per superare l'autoreferenzialità che avvolge gran parte dei servizi sociali del territorio milanese e lombardo.
Individuazione di situazioni che possano sperimentare l'inserimento del progetto di sperimentazione della residenzialità all'interno di un più ampio progetto globale ed integrato ispirato alla metodologia del Budget di cura
Formazione mirata agli operatori coinvolti
Attivazione degli interventi
Valutazione dei primi esiti, sia in termini di soddisfazione che della possibilità di attivazione della rete formale ed informale territoriale.
Fase 5: Progetti di sostenibilità - mesi 2
Una fase di lavoro necessaria e fondamentale. Il progetto porterà a risultati, alcuni di carattere molto concreto, visibili nella vita delle persone mentre altri, paradossalmente forse quelli più significativi, assumeranno la forma di informazioni. Informazioni sugli esiti delle sperimentazioni, sugli standard di cui tener conto per le azioni di supporto, sulla possibilità o meno di integrare queste esperienze in progettualità più ampie. Informazioni che dovranno essere condivise con i decisori pubblici, nel caso in questione sicuramente con Comune di Milano e Asl Milano, ma che potranno esser offerti ad una platea più ampia di rappresentanti istituzionali di carattere regionale e di altri territori. Le indicazioni che saranno proposte e l'utilizzo che ne sarà fatto non avranno quindi più un semplice carattere quasi privato, nel confronto fra realtà del terzo settore e amministrazioni di riferimento. Le scelte che saranno assunte avranno una risonanza più ampia e, ci auguriamo, significativa per l'intera comunità regionale interessata ai temi del welfare sociale e della promozione dei diritti delle persone con disabilità.
Confronto con i partner del progetto e l'Amministrazione Comunale sui risultati dell'iniziativa e definizione di proposte sostenibili in merito a:
ProgettaMI :: info@progettami.it
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