Scopo di questa azione è favorire, sul territorio locale di ogni singolo Nucleo territoriale, la conoscenza presso le famiglie, gli amministratori di sostegno o altre figure preposte alla tutela (tutoli e curatori), ma anche, eventualmente, delle stesse persone con disabilità, dei diversi modelli di intervento per il "dopo di noi, durante noi" nonché la diffusione e lo scambio di eventuali "buone pratiche" per quanto riguarda la realizzazione di percorsi di vita adulta autonoma per persone con disabilità.
Allo stesso tempo si propone un'opera di sensibilizzazione dei soggetti pubblico-privati ad oggi operanti, direttamente o indirettamente, sul tema del "dopo di noi, durante noi".
I percorsi di sensibilizzazione delle famiglie sono realizzati attraverso l'applicazione di un format per la formazione replicabile nei diversi Nodi territoriali, sulla scorta dell'idea che le famiglie vadano accompagnate in modo differenziato ad approfondire l'approccio al tema più complessivo.
I percorsi di sensibilizzazione coinvolgeranno i centri diurni quali luoghi già attivi di interazione con le famiglie e in quanto sede degli incontri con le stesse.
Lo scopo degli incontri con le famiglie è quello di diffondere la consapevolezza che la persona con disabilità ha il diritto, quando diventa adulta, di emanciparsi dalla famiglia e di poter accedere a percorsi sperimentali e/o definitivi di distacco da essa e di autonomia
L'azione prevede la realizzazione di un format di 2 cicli di 4 incontri a tema che si svolgeranno nella zona di riferimento dei 4 Nodi cittadini, presso le sedi dei CDD comunali, in giorni e orari tali da favorire la presenza massima dei parenti sui quali pesano vincoli familiari o lavorativi.
Si è realizzato 1 ciclo di 4 incontri a tema che si sono svolti nella zona di riferimento dei 4 Nodi cittadini, presso le sedi dei CDD comunali e, su richiesta di diverse realtà, sono stati realizzati ad hoc incontri di sensibilizzazione per le famiglie.
In questo passaggio estremamente delicato e decisivo nella vita della persona con disabilità, l'Operatore diventa una figura connettiva di fondamentale importanza, diventa cioè testimone e punto di riferimento della persona nella sua trasformazione ed è mediatore di vita tra la persona con disabilità, la sua famiglia e la rete di amici e parenti.
La nuova professionalità che viene così delineata richiede attitudini legate alla psicologia, alla pedagogia, alla capacità di regia e di indirizzo di una persona e di un gruppo, alla predisposizione a fare incontrare più soggetti e a mediare fra differenti punti di vista.
Non paga più la mera imposizione di regole, sono invece essenziali la elasticità, la flessibilità ed il sapere conquistare fiducia e carisma.
E' necessario superare il concetto di "comunità" con quello di "casa, ambiente di vita", il concetto di "servizio" con quello di "accompagnamento, collaborazione, supporto", il concetto di "assistenza" con quello di "prossimità", di "vivere insieme".
Questo richiede una profonda revisione degli schemi e dei modelli diffusamente radicati sia nelle cooperative che nelle famiglie.
Pertanto nel mese di maggio inizierà un ciclo di incontri dedicato agli operatori di residenza.
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